Nughedu San Nicolò

Nughedu San Nicolò è un piccolo paese situato nella zona montuosa del Monte Acuto, nella Sardegna settentrionale. Zona di insediamento molto antica – nell’area sono presenti numerosi siti di epoca prenuragica e nuragica di notevole importanza – oggi il paese conta meno di mille abitanti e si basa principalmente su un’economia artigiana e legata al comparto lattiero caseario.

Il canto e le confraternite
La prima fonte scritta che attesta l’esistenza delle confraternite di Santa Croce e di Nostra Signora del Rosario nel piccolo paese risale al 1707. Da allora le confraternite non hanno mai cessato la loro attività sebbene, tra la fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta del Novecento divennero mute: anche se con un numero esiguo di membri, la loro presenza durante le funzioni religiose venne garantita con continuità, ma lo stesso non accadde per i cantori. Fu così che il canto cessò di essere praticato. Tra le principali cause vanno certamente annoverati il continuo calo demografico che ha ridotto drasticamente il numero di confratelli e cantori e la demolizione tra il 1956 e il 1962 del complesso di tre chiese, comprese quelle di Santa Croce e del Rosario, che ha privato le confraternite della loro sede naturale, gli oratori.
A partire dai primi anni novanta alcuni giovani del paese hanno portato avanti una ricerca con l’obiettivo di riscoprire e recuperare la pratica di canto ormai caduta in disuso. Partendo dalle registrazioni di anziani membri delle confraternite e donne che ricordavano le principali linee melodiche, vecchie fotografie e varie testimonianze, i giovani ricostruirono sia i canti che alcuni vecchi riti della Settimana Santa.
Dopo un periodo di prove e il coinvolgimento di nuovi cantori, da oltre quindici anni il canto a quattro voci ha recuperato la propria funzione e oggi a Nughedu è un’immancabile presenza durante tutti i principali momenti comunitari.

Le occasioni
Attualmente il culmine delle attività del cuncordu è rappresentato della Settimana Santa, durante la quale i cantori, in parte confratelli e in parte no, prendono parte alle celebrazioni con i loro canti.
Al termine della processione della Domenica della Palme viene cantato il Gloria Laus et Honor. Il Giovedì Santo durante le cerimonie de sa Roda e de sas Chircas, la processione in cui l’Addolorata viene portata per le vie del paese in cerca del figlio morto, vengono cantati lo Stabat Mater e due differenti versioni di No mi giamedas Maria. Sa Passione e due diversi Miserere sono i brani più importanti del Venerdì Santo, eseguiti sia durante s’Iscravamentu che durante la Via Crucis.
Il canto a quattro è presente inoltre in diverse altre occasioni legate alla vita confraternale e all’anno liturgico come la messa di Natale e di fine anno, la Candelora e il Corpus Domini, oltre che nelle diverse feste in onore dei santi venerati in paese.
Sempre le feste, assieme agli incontri conviviali tra gli amici cantori, sono le principali occasioni in cui è possibile sentire i brani a carattere profano.

Il repertorio e le sue caratteristiche
Il repertorio nughedese comprende alcuni canti in latino come il Gloria Laus et Honor, il Te Deum, lo Stabat Mater e due diverse versioni del Miserere, alcuni canti religiosi in lingua sarda come Sa Passione, considerato uno dei brani più rappresentativi, due versioni di No mi giamedas Maria e diversi Gosos.
I più importanti canti profani sono Maria Filonzana, il canto di accompagnamento al ballo e Sos tres res, elaborazione a quattro voci del canto tradizionalmente eseguito dai bambini durante la questua per l’Epifania.
Negli ultimi anni nuovi canti sono entrati a far parte del repertorio, perlopiù canti monodici della tradizione locale e armonizzati a quattro voci dagli stessi cantori.
Ciò che contraddistingue la pratica di canto a quattro nughedese sono in primo luogo le linee melodiche dei canti principali, che si differenziano da quelle delle altre comunità. Per quanto riguarda lo stile esecutivo, il tratto che più caratterizza il canto nughedese è la tendenza a marcare particolarmente i passaggi da un accordo all’altro (sia quando questo cambia che quando viene ripetuto) attraverso un particolare utilizzo della dinamica che ricorda un effetto simile al forte-piano.

Testo a cura di Marco Lutzu

IAC - Nughedu San Nicolo - 24-11-23 -Foto di Diego Pani

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