Aidomaggiore

Aidomaggiore è un piccolo centro agropastorale della provincia di Oristano che dista pochi chilometri dal lago Omodeo. La sua storia può essere fatta risalire al primo millennio dopo Cristo, anche se sono numerose le testimonianze archeologiche di insediamenti umani ben più antichi. Negli ultimi decenni la continua emigrazione verso altri centri del territorio isolano ed extra-isolano ha progressivamente ridotto il numero degli abitanti, che attualmente ammonta a poco meno di 500 persone. Il legame con la terra e le attività produttive del passato oggi è coniugato con altre tipologie di impiego, soprattutto nel settore dei servizi. Presso le famiglie si producono pregevoli formaggi e salumi, dolci e vini.
Una delle manifestazioni culturali che dà una connotazione alla piccola comunità è rappresentata dal ballo de sa cointrotza, che sino a un passato recente era accompagnato da uno specifico canto. Anche il canto religioso e profano cantato da su cuntzertu rappresenta un’assodata tradizione.


Il canto e le confraternite

I cuntzertos di Aidomaggiore hanno la caratteristica di essere inter-confraternali poiché, oggi come nel recente passato, i componenti fanno parte delle diverse confraternite del paese, che attualmente sono tre: quella del Rosario, del Santissimo (Su Sennore), della Santa Croce. I gruppi di cantori che si sono succeduti nello svolgimento del servizio paraliturgico e liturgico sono stati costituiti anche da cantori che non sono appartenuti a nessuna delle tre attuali congregazioni.
Ancora oggi la formazione dei cantori avviene principalmente in prossimità delle festività e nei contesti informali, presso le abitazioni private, oppure in occasione di spuntini organizzati tra amici. Questo clima amichevole e familiare, che favorisce l’incontro e il confronto tra cantori, ha permesso a giovani e meno giovani di cantare nella stessa formazione. I novizi apprendono il canto anche in un’altra occasione, informale ma pubblica, rappresentata dal momento de su cumbidu (il rinfresco), organizzato a turno dalle confraternite al termine delle funzioni della Settimana Santa. In questo contesto un giovane può provare a fondere la propria voce con un cuntzertu collaudato eseguendo sia il repertorio religioso che quello profano.

Le occasioni di canto
Su cuntzertu si pone al servizio della piccola comunità di Aidomaggiore in diverse occasioni dell’anno liturgico. I Gosos de su naschimentu, vengono eseguiti nel periodo che va dal Natale all’Epifania. Per l’Epifania si eseguono le Cuintillas pro s’Epifania. Nelle messe solenni di queste due ricorrenze viene intonato anche il Kyrie, l’unico canto dell’Ordinarium Missae ancora oggi in uso.
Durante la Settimana Santa i gruppi di cantori accompagnano le funzioni del Martedì, Giovedì e Venerdì. Il Martedì Santo eseguono lo O Jesus durante la Via Crucis che parte dalla parrocchiale all’imbrunire e si snoda per le vie del paese. A ogni stazione si alternano alcuni cantori, oppure più
formazioni di cantori che eseguono alcuni versi del testo. Al termine della Via Crucis, quando i fedeli baciano la reliquia della croce, si canta il Vexilla Regis. Il Giovedì Santo si canta il Tantum Ergo, la parte finale del Pange Lingua. Questo canto, al pari del Kyrie, viene eseguito anche in altre
occasioni. Il Venerdì Santo, al termine del rito de s’Iscravamentu, che si tiene nella chiesa parrocchiale, su cuntzertu canta alcuni versi dello O Jesus.
Successivamente, per accompagnare la processione in cui la statua del Gesù morto, la croce e Maria vestita a lutto percorrono le strade del paese per giungere alla chiesetta di San Gavino, si cantano, a scelta, versi dello Stabat Mater e del Miserere preannunciati dall’invocazione “Ave Maria!” pronunciata da uno dei cantori. Durante questa processione sono i cantori a stabilire i luoghi in cui i fedeli si fermeranno per ascoltare il canto e per pregare. Giunti alla chiesetta di San Gavino, durante il bacio del Cristo morto da parte dei fedeli, su cuntzertu, che si dispone nell’abside, canta sas Làudes de s’Addolorada dedicate a Maria Addolorata.

Il repertorio e le sue caratteristiche
Il repertorio sacro, destinato ai contesti liturgici e paraliturgici, comprende diversi gosos (inni di lode in lingua sarda), qui detti laudes, oltre che KyrieStabat MaterMiserereO Jesus e Tantum Ergo in latino. Degne di nota sono le Cuintillas pro s’Epifania, uniche nel loro genere, presenti esclusivamente ad Aidomaggiore e basate su quintine in sardo che alternano versi settenari ed endecasillabi. Il repertorio profano è rappresentato dal canto de s’Istudiantina, che viene intonata su diversi testi in sardo.
Nello stile di Aidomaggiore le voci cantano di petto, a eccezione del bassu e talvolta della contra, che possono alternare diverse tecniche vocali. Pertanto il suono del cuntzertu può presentarsi con impasti sonori differenti a seconda che le due voci prediligano il suono di petto o gutturale. La voce che è preposta ai passaggi virtuosistici è la mesu ‘oghe. Nelle sue melodie riccamente ornate devono fondersi le altre voci, che seguono l’intonazione della boghe. La mesu ‘oghe ha grande libertà di movimento e può decidere, sulla base del proprio stile e personalità, se e quando passare dalla tonalità maggiore a quella minore.

Testo a cura di Ignazio Murru

Istudiantes - Aidomaggiore - 02-02-24 - Foto Diego Pani

Immagine 18 di 38

Istudiantes - Aidomaggiore - 18-02-24 - Foto Diego Pani

Immagine 1 di 26